Dieci ceramiche, cento disegni, mille idee. La mostra di Ugo La pietra a Todi.

La sala delle pietre, a Todi, è la splendida cornice di Effetto randomico, la mostra a cura di Marco Tonelli dedicata ad Ugo La Pietra. Con il titolo che abbiamo scelto per commentare l’evento vogliamo mettere in evidenza il filo conduttore che lega fra di loro opere ed elaborati che seguono un ampio arco di tempo. Se infatti, in questa occasione, le ceramiche non sono il nucleo predominante, rimangono comunque la manifestazione tangibile di come le sue idee abbiano poi preso forma, in questa occasione in dimensioni più limitate, altrove anche come elementi di arredo urbano. In entrambi i casi, si tratta di opere la cui realizzazione è preceduta da una lunga e laboriosa riflessione teorica in cui i poli di interno e esterno, pubblico e privato interagiscono e dialogano fra di loro. Come dice espressamente il testo critico del curatore che riportiamo integralmente in calce, anche le ceramiche di La Pietra ne sono evidente manifestazione, con il loro riportare all’esterno di questi modelli di abitazione privata elementi che riguardano, invece, l’arredamento interno, elementi che potremmo quasi dire più intimi.
Come anticipato, qui di seguito l’intero testo licenziato dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper che ha organizzato la mostra.

Foto di CliKKami Ideas of Factory

TODI – Con queste parole l’eclettico artista Ugo La Pietra, firmatario anche del Manifesto di Todi
Festival, introduce la sua nuova mostra “Effetto Randomico”: “Ho sempre avuto la convinzione
che un essere umano garantisce la propria sopravvivenza attraverso la modificazione
dell’ambiente in cui vive e opera. Sulla base di questa considerazione ho rivolto l’attenzione
all’aspetto della realtà in cui viviamo che viene comunemente definito ‘ambiente’ e che per me
rappresenta l’espressione formalizzata di tutti gli elementi che costituiscono la nostra
quotidianità”.

Come afferma Marco Tonelli, curatore della mostra: “L’opera di Ugo La Pietra, che non si è mai
posto condizionamenti di stile o di forma, ma di messaggio e funzione, analizza da decenni il
rapporto tra l’abitare e il contesto urbano, tra il verde e il progetto, come se tra arte e natura
esistesse non una condizione ontologica ma linguistica. La convivenza quindi tra cultura e
ambiente (di cui emblema è un albero che cresce sopra una casa) non è occasionata
dall’ecologismo radicale di oggi ma da una visione complessa con cui La Pietra ha attraversato la
postmodernità fino ai nostri giorni”.

Foto di CliKKami Ideas of Factory

Il progetto è stato reso possibile grazie alla rinnovata sinergia tra gli organizzatori di Todi Festival
e la Fondazione Progetti Beverly Pepper, la cui presidente Elisa Veschini dichiara: “Anche
quest’anno abbiamo invitato a Todi un altro grande Maestro del contemporaneo, Ugo La Pietra.
La mostra ad egli dedicata è il frutto di un intenso lavoro di promozione e valorizzazione dell’arte
contemporanea che la nostra Fondazione ha messo in campo da sempre. Oltre alla principale
mission rispondente all’artista di cui porta il nome, l’organizzazione di eventi artistici, culturali e
didattici rende il nostro programma annuale sempre più completo e rivolto ad un vasto pubblico,
non solo nazionale ma soprattutto internazionale e dall’ affluenza nettamente in crescita.”
Molto soddisfatto anche Antonino Ruggiano, sindaco di Todi – città candidata a capitale della
cultura 2026” –, che chiosa: “Avere a Todi Ugo La Pietra, peraltro con una selezione di opere che
impegnano l’arte intorno al complesso tema della sostenibilità, è un traguardo per la città che
proprio sul rapporto equilibrato tra uomo e territorio caratterizza la sua identità in Italia e nel
mondo”, sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano. “Come Amministrazione comunale –
prosegue il primo cittadino – siamo grati alla Fondazione Progetti Beverly Pepper per una scelta
così coerente alla filosofia che condividiamo per lo sviluppo turistico di Todi e che ha il suo fulcro
permanente nel monumentale parco donatoci dalla scultrice americana”

La mostra si snoda in un percorso di circa quaranta opere pittoriche e grafiche, disegni, collage,
fotografie, attorno al tema “dell’abitare la città” con atteggiamento “disequilibrante e
randomico”, recuperando quindi il rapporto tra individuo e contesto urbano. Le ricerche che La
Pietra propone in mostra, sviluppate dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, sono incentrate su
alcuni temi a lui congeniali, quali: La città scorre ai miei piedi; Il Monumentalismo; Itinerari; I mali
della città; Interno/Esterno; Abitare è essere ovunque a casa propria; Strumenti di
decodificazione; Nuove territorialità urbane; Riconversione progettuale; Città/Campagna; Parco
urbano; Solitudine urbana; Architettura/Natura; Italia: opus incertum; Italia: brindiamo alla
salute!; Europa unita?; Roma. Nuovo tempio capitolino; L’unità del Mediterraneo; Segnali urbani.
L’artista così commenta le sue ricerche esposte nella mostra “Effetto Randomico”, termine con
il quale Gillo Dorfles definì il lavoro di Ugo La Pietra: “Ho realizzato opere che quasi sempre hanno
cercato di evidenziare l’effetto di “rottura dei modelli imposti dalla società. E così le mie opere,
già alla fine degli anni Sessanta, furono accompagnate dalla teoria del ‘Sistema disequilibrante’,
un metodo che ho sviluppato in tanti anni, attraverso la lettura attenta della realtà, per fornire
strumenti capaci di accrescere la propria possibilità di scelta, intervenire direttamente nel
processo di configurazione ambientale, arricchire i processi percettivi e cognitivi, aumentare i
gradi di libertà comportamentale e mentale”.

Foto di CliKKami Ideas of Factory

Alle opere bidimensionali si uniscono in mostra anche le sculture in ceramica dal titolo
“Interno/Esterno”, contenitori che riprendono la forma di una casa e che rappresentano la sintesi
del rapporto tra spazio pubblico e spazio privato: vasi, tende, credenze, bicchieri e bottiglie sono
riportati sulla facciata esterna della casa, elementi dell’abitare domestico si trasferiscono
all’esterno, nell’ambiente urbano.
Completa la mostra anche il film, realizzato da Lucio La Pietra, “Ugo La Pietra. Progetto
disequilibrante”, un video documento dove l’artista percorre e racconta la mostra monografica
realizzata nel 2014/2015 alla Triennale di Milano e che ha raccolto per la prima volta in modo
esaustivo le sue ricerche. In consultazione anche una selezione di pubblicazioni sull’attività
artistica di La Pietra.
Una mostra insomma, che in un contesto storico a misura d’uomo come Todi, immersa nel verde
– tra l’altro tema ampiamente analizzato da La Pietra – e lontana da logiche di sfruttamento
industriale o di turismo massificato, diventa ancor più legata al significato di abitabilità e
sostenibilità ambientale e culturale, temi caldi del nostro tempo.

Oltre a tale mostra, la Fondazione Progetti Beverly Pepper offre anche alcuni eventi collaterali
incentrati su una serie di visite guidate come “I love Contemporary Art”, domenica 27 agosto e
domenica 3 settembre (evento solo su prenotazione al numero 346.5147236) in cui guide
esperte accompagnano i partecipanti in un viaggio urbano alla scoperta dell’arte contemporanea.
Le tappe del tour includono sia il Parco di sculture di Beverly Pepper che la mostra personale di
Ugo La Pietra presso la Sala delle Pietre.
L’evento è stato realizzato con il contributo del Comune di Todi e con il sostegno di Fondazione
Perugia.

Foto di CliKKami Ideas of Factory


Orari Sala delle Pietre – Palazzo del Popolo
Dal 26 agosto al 3 settembre: dal lunedì alla domenica 10.30 – 12.30 / 16.00 – 19.30
Dal 4 al 24 settembre: dal venerdì alla domenica 10.30 – 12.30 / 16.00 – 18.30
INGRESSO GRATUITO
Sito internet: http://www.fondazioneprogettibeverlypepper.com
Facebook: @ProgettiPepper
Instagram: @fondazionep_beverlypepper
Per tutte le info: 346.5147236 (anche whatsApp)
Staff Sindaco di Todi
Gilberto Santucci | tel. 075.8956212, 366.4139571 | ufficio.stampa@comune.todi.pg.it

Ufficio stampa
Media Eventi
Carlo Timio | tel. 347.9415132 | press@mediaeventi.info

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Testo a cura di Domenico Iaracà.

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