ndr: cari lettori, quello che segue è un breve racconto a cura di Roberto Castellano della sua esperienza didattica presso il Liceo Artistico F.F. di Castellamonte al quale si aggiungono i nostri ringraziamenti per aver voluto condividere con noi questa esperienza formativa.

Liceo Artistico Felice Faccio di Castellamonte, otto di mattina di una giornata autunnale, la campanella suona e mi ritrovo insieme a facce sconosciute nel laboratorio di ceramica. Sembrerebbe il primo giorno di scuola e per me in fondo lo è, perchè questa volta mi ritrovo dalla parte opposta della cattedra. E’ un’ emozione enorme essere in quel luogo dopo più di trentacinque anni da quando la mia carriera da ceramista e’ iniziata.

Mi trovo con i docenti Sandra Baruzzi e Davide Quagliolo già allora miei professori, che mi hanno invitato per questa giornata con i ragazzi e mi presentano alle classi 3N, 4N, 5N di indirizzo Design Ceramica.

Quaranta adolescenti non sono pochi da tener a bada e con mio grande stupore non si sente volare una mosca, deve essere certo una forma di sana curiosità penso, bene, si inizia.

Prima una mia breve presentazione: Allievo dell’Istituto d’ Arte sezione Ceramica ora diventato Liceo, diploma all’Istituto Europeo di Design sezione Industrial Design, e poi esperienze lavorative prima nel campo del design e dopo nel mondo della ceramica.

Breve presentazione della tecnica e dei materiali: descrizione dei vari tipi di cartone che si possono utilizzare, loro caratteristiche e applicazioni e alcuni cenni sul materiale che ho utilizzato per la realizzazione delle mie teiere vale a dire pregi e difetti del “milgres” ovvero gres a bassa temperatura, materiale controverso ma che a mio parere ha caratteristiche interessanti.

Passiamo subito alla fase pratica. In pochi minuti con cartoncino, forbici e scotch realizzo la forma della mia teiera. Sono affascinati di come sia possibile progettare e contemporaneamente realizzare il prototipo di un oggetto che per sua natura avrebbe richiesto ore di schizzi e di computer grafica per essere anche solo visualizzato. Il metodo è molto intuitivo e sfruttando la flessibilità del cartone i risultati sono alle volte inaspettati e sorprendenti.

Passiamo ora alla parte ceramica. Utilizzando il mio prototipo di cartone, con piccoli dischetti di argilla stampo al suo interno le pareti della teiera e voilà il corpo e’ fatto. Aggiungo il manico il beccuccio e infine realizzo il coperchio.

La palla ora passa a loro, dovranno realizzare ognuno una teiera. In pochi minuti i tavoli si ricoprono di strati e strati di ritagli di cartone ma nel gran caos il clima e stimolante. Credo che mai avrebbero pensato di realizzare un oggetto in ceramica in quel modo.

Alla fine della giornata tutti sono riusciti a realizzare la propria teiera e dopo i reciproci ringraziamenti ci salutiamo con grande riconoscenza.

Nel breve tratto che percorro per tornare a casa penso: forse non tutte le teiere arriveranno integre alla fine del loro percorso di lavorazione. Questa tecnica richiede anche una buona manualità ed esperienza ma alla fine e’ il risultato che conta? No non era quello il mio obbiettivo. Dare stimoli nuovi e aprire la mente verso tecniche e metodi ancora da esplorare e inventare era ciò che volevo comunicare perchè la ceramica non ha confini se si ha voglia di sperimentare.

Ringrazio i docenti della sezione Design Ceramico del Liceo Artistico Felice Faccio di Castellamonte: Sandra Baruzzi, Davide Quagliolo, Gianluca Natanni e gli insegnanti di sostegno Ornella Vassalli e Gaetano Ragno per la preziosa collaborazione e la splendida giornata che mi hanno fatto vivere.

Testo a cura di: Roberto Castellano

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