Giancarlo Sciannella, Carte – non solo ceramica alla Galleria Arte e Pensieri di Roma

La vita di un artista rivela sempre un universo della conoscenza espresso con un linguaggio creativo e innovativo che elabora spesso opere monumentali, ma anche più piccole e altrettanto preziose citazioni poetiche.

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Le Carte di Sciannella in esposizione a Roma alla Galleria Arte e Pensieri, curata da Simone Battiato, sono intime e inedite rappresentazioni archetipe del suo pensiero espresso in un arco trentennale, che va dal 1986 al 2016 , attraverso il legame ancestrale e viscerale con la Terra.

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Terra d’Abruzzo, terra di ceramica, ceramica di Castelli, eredità pesante e illustre per un ceramista che in seguito si formerà all’Accademia di Roma con il pittore Franco Gentilini, già maestro dei suoi maestri, scegliendo solo successivamente di diventare scultore e di usare come medium la ceramica perché, sosteneva. per creare “ci vogliono le mani”.

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Mani da demiurgo che come scrive a proposito Simone Battiato, sono “Di colui che sente l’urgenza di mettere al mondo il mondo, attraverso un processo poietico dello spirito che lo porta ad indagare l’archetipo e il mito”.

Sciannella si sentiva scultore e basta e pur senza rinnegare l’importanza della sapienza ceramica che aveva eletto a medium privilegiato conoscendone i segreti, plasmava la materia non accettando più nessuna differenza tra le arti che lo volevano ceramista – scultore, non a caso mi disse una volta : “ ma se io avessi usato il ferro ero dunque un fabbro- scultore?” .

Cosí, dopo essersi diplomato ceramista a Castelli sotto la guida di due maestri ceramisti innovatori come Arrigo Visani insegnante e Serafino Mattucci direttore “aperto al mondo”, seguirà la spinta verso un’arte senza distinzioni, totale e condivisa con le diversificate esperienze artistiche. Educato negli anni sessanta in una scuola che aveva ben chiara la distinzione tra arte e artigianato, orientata alla ricerca e alla sperimentazione, Sciannella indagherà sempre le potenzialità tecniche e spirituali della materia riallacciandosi ai miti e alle simbologie dell’inconscio collettivo, ricordandoci che noi siamo fatti di Terra. E ad essa si affiderà in chiave contemporanea sin dagli esordi accompagnando all’opus alchemico strati di materia combusta dal fuoco, legati alle viscere della terra come “… il nero di bitume steso a strati sovrapposti, l’opalescenza della cera, la ruvidezza delle sabbie, la violenza cangiante di alcuni rossi…”.

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Porterà avanti una visione totalizzante e libera che travolse del resto tutta la generazione degli anni ‘70- ‘80 dando voce a performances creative d’avanguardia che proprio a Roma in quegli anni manifestavano aspetti peculiari, oggi ancora inediti, rendendolo partecipe di quel teatro delle cantine in cui lo coinvolse il mimo- musico Ro Rocchi. Quest’ultimo, suo compagno di scuola a Castelli e fautore anch’egli di un’Arte Totale rivolta soprattutto allo studio del movimento e del gesto mimico, della cibernetica applicata alle arti,   porterà le arti visive sul palco utilizzando per le sue performances le opere di Giancarlo Sciannella che viaggeranno da Roma a New York approdando al Teatro “La Mama” per arrivare a quella Ricomposizione dell’essere ritracciata da Fabio Mauri nello spettacolo Suicidio Rosa.

Le carte in esposizione rappresentano quindi piccoli saggi sublimativi dove, come scrive ancora Simone Battiato “ ….è evidente il conflitto agonico con cui Sciannella si confronta, da artista scultore, già a partire dalle sue prime prove come pittore negli anni Settanta…”. Con questa mostra si analizza un ulteriore aspetto dello scultore, purtroppo ancora poco ricordato, rivelando una produzione poco conosciuta, testimone del fatto che c’è ancora molto da sapere ed è per questo che ci si augura una grande retrospettiva che, per essere esaustiva, ha bisogno di sponsor. Si spera a tal proposito la massima adesione anche per sfatare quella sgradevole sensazione che ancora oggi continua a confinare nell’angolo chi usa come medium la ceramica, quasi fosse un limite e non un valore aggiunto.

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Confidando così di interrompere il destino di questa affascinante, primordiale espressione artistica celebrata dall’uomo fin dall’antichità, attendiamo fiduciosi il grande evento come fondamentale manifestazione del potere della quarta dimensione

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Dall’ 8 novembre al 1 dicembre, dal mercoledì al sabato, ore 16.00 – 20.00 in Via Ostilia a Roma alla Galleria Arte e Pensieri.

Testo a cura di: Giulia D’Ignazio


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