ONE TWO THREE TASTE, la mostra personale di Giulio Polloniato a Grottaglie (TA)

One, two, three…taste! Un invito a tastare ed assaporare in maniera diversa la realtà che ci circonda, sia essa un’esposizione di ceramica contemporanea o una tavola imbandita.

L’approccio deve essere assolutamente sinestetico, deve esserci chiaro fin da subito che Giulio Polloniato, artista e musicista, non vuole farci vedere un’installazione, non vuole mostrarci i suoi capolavori o le sue finissime decorazioni, lui ci invita ad un convivio gustoso, profumato ed amplificato. Un connubio ed una continua ricerca tra le sue due grandi passioni: l’arte ceramica e la musica. La tavola apparecchiata diventa un pretesto per l’incontro tra diverse persone che casualmente decidono di cenare assieme, passanti curiosi, amici, appassionati d’arte. E nello svolgere questa pratica collettiva fatta di movimenti cadenzati ed automatici generano un ticchettio ritmico prodotto dall’incontro delle stoviglie con la superficie del piatto, un insieme di suoni interrotto talvolta dallo scrosciare dell’acqua che dalla brocca passa al bicchiere lambendo poi le labbra dei commensali. E così, come nell’Antica Grecia, il banchetto si trasforma in un Symposio, un dialogo tra vibrazioni e frequenze prodotte dai commensali quasi inconsapevolmente mentre consumano il cibo servito su un servizio in terra rossa e cristallina. L’happening, seppur libero, prevede però un orchestrazione: il nostro direttore Giulio registra i suoni, li amplifica, li arrangia, li mixa, li armonizza e li rielabora fino ad arrivare ad una narrazione sinfonica che verrà riproposta in loop durante tutta la durata della mostra. La sequenza dei suoni registrati ricorda il rumore dei cocci, ma non è un rumore violento di qualcosa che si rompe, anzi tra timbriche e silenzi si è costituito un discorso armonico che ci evoca ciò che è stato in questo spazio in un altro tempo: un convivio tra otto commensali.

In un primo momento la visione di una tavola imbandita collocata all’interno di una chiesa potrebbe farci pensare a significati religiosi, ma non è così, Giulio ci vuole parlare di limiti materici e sonori non ancora oltrepassati, non di spiritualità. Anche se la tradizione cattolica è insita in noi, è cultura popolare, è quotidianità, pertanto la navata della chiesa, seppur sconsacrata, ci rimanda ad un immaginario religioso. E così scopriamo che i santi Pietro e Paolo sono protettori sia a Grottaglie (TA) che a Nove (VI), e nella città più a sud nel tacco d’Italia i festeggiamenti per il patrono prevedono la performance sonora e la rottura di queste curiose trombette in ceramica dai suoni bizzarri e talvolta improbabili. Anche la produzione di ceramica sonora accomuna Grottaglie e Nove, entrambe città con un’antica tradizione ceramica, l’una produce “cuchi” e l’altra trombette, entrambi oggetti ironici e propiziatori, ed in qualche modo anche rituali.

Questa mostra è stata per Giulio un ulteriore occasione per mettersi in discussione, per bypassare la tradizione ormai già assunta e digerita, tentando un salto nel vuoto per porsi oltre i limiti della prigionia del conosciuto. Superare le colonne d’ercole, con mano ferma e cuore sicuro, perché al di là di questo confine non può altro che esserci una risposta.

E d’altronde si sa, chi non risica non rosica!


Ho progettato questa installazione perché ho tanta fame di cambiamento e volevo inventarmi un modo nuovo per poterlo fare. Non volevo esporre il mio saper fare, o il mio dover dimostrare che.., ma voglio raccontare il mio saper accogliere e armonizzare la pluralità degli elementi. Perché non sono una cosa sola: non sono un’artista, non sono un artigiano, non sono un tecnico, non sono un fonico, non sono un designer, non sono un termine; sono un po’ tutto quel che ho detto di non essere.

Ho capacità e fame. L’una serve all’altra. L’una genera l’altra.”

(Giulio Polloniato)

Inventario degli oggetti in mostra, anche se l’invenzione non sta nell’inventario:

Cuore pulsante dell’installazione sonora è il mixer digitale, con i suoi input ed output, permette l’intreccio degli eventi sonori, brevi o lunghi che siano, e ne prolungano l’esecuzione fino alla fine dell’esposizione.

I piatti, in terra rossa e cristallina, furono realizzati a Nove attorno agli anni 80’ dal tornante “Toni Ruga”, personaggio della zona che creò gran parte dell’archivio di terrecotte che il nonno di Giulio Polloniato, il sig. Giulio Polloniato, smaltava e decorava con grande sapienza.

Le brocche sono state realizzate dal torniante novese Mario Bertolin, appositamente per poter accogliere l’applicazione del microfono a contatto, trasformando anche il gesto del servire e servirsi acqua e vino, in un rito sonoro ben determinato.

Le tipiche trombette di Grottaglie, sono state realizzate durante la seconda visita di Giulio in città dalla bottega “Cocci d’autore” di Emanuele Patronelli.

Il tavolo da pranzo, con tutto l’apparato elettrico di collegamento di microfoni e speaker, è stato realizzato su misura per l’ambiente di questa ex-chiesetta ed è stato progettato da Giulio per poter accogliere un totale di 8 commensali.

Giulio Polloniato

Nato a Bassano del Grappa (VI) nel 1996, Giulio Polloniato intraprende gli studi d’arte dapprima al Liceo Artistico G. De Fabris di Nove (VI), e prosegue poi come vincitore della borsa di studio della Fondazione Roi di Vicenza con un focus sul decoro tradizionale di Nove (2016-2017). Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia presso l’atelier di Decorazione B sotto la guida del prof. Gaetano Mainenti, di cui ora è assistente. Dal 2016 vive a Venezia, nel 2020 apre il proprio studio nel cuore dell’Isola con altri giovani artisti e curatori.

Nel 2017 vince il 1° Premio al Concorso Irene Larcher Fogazzaro per il decoro ceramico; nel 2018 vince il 1° premio al Concorso Internazionale di Ceramica di Montelupo Fiorentino “Scultura giornaliera”; nel 2019 vince il premio della critica al Concorso StArt di Arte Fiera di Padova; nel 2020 vince il premio “Mostra personale” al Concorso Mediterraneo XXVII a Grottaglie.

La mia ricerca è fortemente legata alla materia ceramica: attingendo dalla sfera del quotidiano, compongo oggetti e situazioni che mettano in crisi l’idea stessa di ceramica ed il suo ruolo di oggetto d’uso per dedicarmi ad una pratica di decostruzione e traduzione di significati tesi tra spazio, forma e contenuto.”

+39 333 1795261

info@giuliopolloniato.com

www.giuliopolloniato.com

Testo a cura di Elena Agosti


Contemporary Italian Ceramic – CiC è il primo blog di ceramica diffuso, con uno sguardo alle tradizioni ma sopratutto alle nuove correnti artistiche del panorama Italiano e non. www.contemporaryitalianceramic.com

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