Se gli artisti possono sentirsi a volte come delle guest star, senza la figura di un buon curatore anche loro rischierebbero di andare poco lontano; e allora che azioni svolge questa figura che sembra coperta da un alone di mistero?
Il ruolo di questo professionista è di grande responsabilità ed importanza, riguarda non soltanto la scelta dei contenuti della mostra, ma anche la selezione della location, la predisposizione degli impianti espositivi interni, del budget, il coordinamento dell’allestimento, la promozione dell’evento e la supervisione della macchina che è impiegata nei vari processi operativi.
Perciò il lavoro del curatore d’arte non richiede solo la conoscenza del mercato dell’arte, ma anche una notevole dose di capacità organizzativa multitasking, ed in ultimo ma non in ultimo, costituisce il collegamento tra l’opera e il pubblico (spesso, differenti tipologie di pubblico), con l’auspicio di condividere il proprio entusiasmo rispetto al lavoro e renderlo accessibile.
Ed è quello che è capitato a Keramikos 2018, ottava edizione della rassegna di scultura ceramica che vanta la fortunata curatela di Lorenzo Fiorucci, storico e critico d’arte.
La manifestazione nasce nel 2007 con l’intento di valorizzare la ceramica quale medium espressivo e di testimoniare la vitalità di una tradizione scultorea antichissima e la sua significativa presenza nella scena artistica contemporanea attraverso la partecipazione di numerosi artisti italiani e stranieri.
Per Keramikos 2018 il progetto espositivo messo a punto da Fiorucci propone un duplice percorso di indagine nel territorio della scultura fittile contemporanea. La Sezione Omaggio è dedicata alla produzione in ceramica di quattro maestri del Novecento: Giacinto Cerone, Giuseppe Pirozzi, Amilcare Rambelli e Franco Summa.
La Sezione Contemporanea presenta invece una selezione di alcune tra le più interessanti espressioni del pensiero creativo in ceramica dei nostri giorni, artisti che hanno intrapreso percorsi autonomi di ricerca, ma i cui linguaggi e modi operativi stabiliscono un rapporto dialettico con le esperienze artistiche dei protagonisti della sezione storica.
Si tratta di Rosana Antonelli, Luca Baldelli, Tonina Cecchetti, Giorgio Centovalli, Eraldo Chiucchiù, Giorgio Crisafi, Carla Francucci, Evandro Gabrieli, Caterina Lai, Massimo Luccioli, Mirna Manni, Riccardo Monachesi, Sabine Pagliarulo, Angela Palmarelli, Marta Palmieri, Attilio Quintili, Mara Ruzza, Alfonso Talotta e Antonio Taschini.
La mostra, proposta da Massimo Melloni (Artidec) e Mirna Manni (associazione culturale Magazzini della Lupa), si avvale del Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, della Provincia e del Comune di Viterbo e della Fondazione Carivit, che ha concesso il suo prezioso sostegno. Keramikos sarà visitabile dal 6 ottobre al 4 novembre 2018.
L’organizzazione della mostra è a cura dell’Associazione Culturale Magazzini della Lupa, Media-partner To Arch Magazine; il catalogo edito da Fremocco.
Si ringrazia per le foto: Sabine Pagliarulo
Testo di: Evandro Gabrieli
Contemporary Italian Ceramic – CiC è il primo blog di ceramica diffuso, con uno sguardo alle tradizioni ma sopratutto alle nuove correnti artistiche del panorama Italiano e non. www.contemporaryitalianceramic.com